Loreto: "A Cava mi sento a casa. Siamo un grande gruppo e lo stiamo dimostrando."

É intervenuto ai microfoni di Cavese Supporters il difensore della Cavese Ciro Loreto. Di seguito, un estratto della sua intervista.

Qual è stata la reazione alla sconfitta e in virtù delle prossime due partite, due derby importanti, contro Sorrento e Benevento, quale deve quale è stato lo spirito all'interno dello spogliatoio e che poi dovrà essere tramutata in campo? 

«C’è stata una reazione molto importante dalla squadra. È stata una settimana intensa, ci siamo applicati e abbiamo lavorato sodo perché sappiamo tutti che la partita di domenica in casa purtroppo è stata steccata. Abbiamo voglia di rivalsa e sicuramente ce la metteremo tutta per la prossima partita contro il Sorrento a Potenza. Ci teniamo tanto a vincere e concludere al meglio questo girone d' andata».

Hai notato qualche differenza tra i dettami tattici di mister Di Napoli e quelli di mister Maiuri, che tu già conoscevi vista l'esperienza a Sorrento.

«Entrambi sono allenatori molto importanti e validi. Con Mister Maiuri proviamo a giocare un po’ anche più la palla da dietro rispetto a magari con Di Napoli che prevalevano le pressioni in avanti, concedevamo il pallino del gioco agli altri e puntavamo sulle pressioni. Questa è l’unica cosa che mi sento di dire».

Qual è la differenza da quando hai indossato questa maglia nella tua prima avventura a Cava e quella attuale? Al tuo ritorno hai anche dichiarato: "Sono tornato a casa!" 

«Quando sei giovane, vuoi o non vuoi, non riesci a dimostrare tutto il tuo potenziale, forse anche per mancanza di personalità. Mi sento molto cresciuto sotto questo aspetto, mi sento più leader e sento che riesco a prendermi più le mie responsabilità adesso rispetto ad allora. Soprattutto un miglioramento caratteriale e mentale».

Come si riparte dopo una brutta sconfitta così inaspettata e come avete e state lavorando in questi giorni?

«Come ho già detto, ci sarà molta voglia di rivalsa. Abbiamo toccato il fondo con questa sconfitta, perché arrivare a 24 punti ad una partita dalla fine del girone d'andata ti fa stare molto più sereno. Però ad oggi, se dovessimo analizzare, siamo in linea con gli obiettivi prefissati. Quindi, se finisse oggi il campionato saremmo salvi, non bisogna essere drastici».

Secondo te, il problema del primo tempo contro la Juventus Next Gen è stato più mentale o tattico? 

«Al di là dei moduli, noi stiamo creando una grande mole di occasioni, almeno cinque o sei a partita. Mi sento di dire che ad oggi la fortuna è un po’ in debito con noi. Se analizziamo la partita di domenica, abbiamo preso un tiro in porta e abbiamo subito un gol. Noi quante occasioni abbiamo avuto? Almeno tre, per non dire cinque. Ci stanno mancando un po’ di gol, ma sicuramente ci sbloccheremo. Non possiamo parlare di moduli, andiamo in campo secondo i dettami del mister, ci possono essere preferenze personali, ma si segue il mister. Se dovessi scegliere mi troverei meglio in un 3-5-2 dove ho la possibilità di fare il braccetto, ma anche da terzino sinistro riesco ad esprimermi bene, quindi dobbiamo rimanere tranquilli e gestire al meglio queste pressioni che ci stanno un po' condizionando in questo periodo». 

Che differenza c'è tra l'ambiente di Sorrento e quello di Cava e quanto incide sulle prestazioni?

«La cosa che sento di dirti e che bisogna avere anche un'ossatura importante, la Cavese ha cambiato completamente tutta la squadra rispetto al Sorrento sono solamente rimaste tre persone che hanno vinto il campionato lo scorso anno (Boffelli, Konate, Tropea), mentre il Sorrento ha confermato tanti giocatori. Per quanto riguarda le pressioni per me è molto più bello giocare con un pubblico che abbiamo noi a Cava, piuttosto che giocare con purtroppo 50 tifosi al seguito. Se dovessi scegliere sceglierei sempre Cava: secondo me è questo il bello del calcio, avere un tifo che ti sostiene, che puoi deludere ma, non facendolo apposta, noi ci teniamo sempre a fare bella figura, perché vorremmo vincere tutte le partite. È una cosa però che non può dipendere solo da noi».

Dal punto di vista tattico, cosa ti aspetti dal Sorrento sabato al "Viviani"? 

«Abbiamo studiato il Sorrento, è una squadra giovane che corre tanto, quindi mi aspetto una squadra alta che ci viene a prendere subito, perché vuole vincere in casa. Come già ho detto anche noi dobbiamo avere voglia di rivalsa e sicuramente ce la metteremo tutta per portare a casa questi tre punti e chiudere al meglio il girone di andata, perché ne abbiamo bisogno».

Capitolo tifosi: praticamente non hanno potuto mai seguirvi in trasferta tranne a Messina. Con il loro apporto ci sarebbe stato secondo te una spinta in più in determinati match? 

«Sicuramente, la spinta dei tifosi a noi è una cosa ci aiuta molto. Basta una piccola scintilla, per darci una forza in più per poter vincere la partita, tipo col Crotone. Fuori casa ci sta mancando questo, spero si risolva al più presto questa situazione perché abbiamo bisogno dei nostri tifosi».

Focus sul girone C. Quali sono le sorprese e le certezza? Cosa ne pensi delle situazioni che si stanno creando? 

«Abbiamo giocato quasi con tutti ormai, difficilmente trovo qualche squadra che ci abbia messo sotto, secondo me. Forse a Picerno, a Cerignola ma col resto ce la siamo giocati con tutti. Questo è un campionato strano, dove tutte possono vincere con tutte. Invece, delle squadre sotto di noi starei attento a Foggia e Latina, che non sono destinate a stare lì. Noi però dobbiamo pensare a noi stessi, se continuiamo a dimostrare ciò che sappiamo fare, alla fine l’obiettivo arriverà con serenità».

Il tuo obiettivo personale di questa stagione, al di là di ottenere la salvezza con la squadra? 

«Il mio obiettivo personale è fare i play-off con questa squadra, quindi è anche di squadra, lasciamo da parte il singolo e diamo tutto per il collettivo».