Questa Cavese è come il buon vino: più invecchia, più diventa buono. Più passano le giornate, più il gioco migliora.


Archiviata la pratica promozione, il gruppo non rallenta. Non scala marce. Non fa sconti agli avversari. Anche a quelli bisognosi di punti. 


Questione di mentalità, ma pure di serietà.


Onorare il campionato, fino all’ultima giornata, significa garantirne la regolarità. 


L’Anzio, ancora in lotta per la salvezza diretta (ai danni dell’Atletico Uri), l’ha sperimentato ieri sulla propria pelle. 


Al “Bartolani” di Cisterna di Latina c’è stato equilibrio per un tempo. Poi alla lunga è venuta fuori la qualità degli Aquilotti, che hanno legittimato il successo con azioni da gol a raffica, nonostante i numerosi cambi e i tanti under in campo.


C’è voglia di giocare e divertirsi. In allegria.


C’è soprattutto una famelica ricerca del gol. Che prima del 7 aprile, per ovvie ragioni, non c’era.


Con la testa libera da assilli di classifica, senza imbracature tattiche, la squadra di Raffaele Di Napoli sta sfruttando appieno tutto il suo potenziale offensivo.


Ieri non è andato in gol Di Piazza ed è una notizia. Il centravanti siciliano, tirato a lucido sul piano fisico e col piede sempre caldissimo, andato in gol con puntualità svizzera nelle ultime 6 gare, è stato fermato dai legni della porta laziale. Che nulla, però, hanno potuto contro le conclusioni di Urso – magistrale il calcio piazzato – Felleca e Addessi, che da alcune settimane a questa parte continuano a trovare con facilità la porta avversaria.


Col penalty trasformato al ‘Bartolani, Addessi ha segnato la sua ottava rete stagionale, la quarta nelle ultime cinque uscite. Per Felleca, invece, quello di ieri è stato il terzo consecutivo, quarto complessivo.


Gol quasi fotocopia di quello rifilato al Cynthialbablonga. Dribbling in area e diagonale preciso e potente, imparabile per il portiere di casa. Da manuale dell’attaccante perfetto.
In questa fase finale di stagione, il bravo Francesco ha trovato forse la migliore dimensione psico-fisica e pure una dislocazione tattica a lui più congeniale. Sistemato alle spalle delle punte e libero di spaziare su tutto il fronte offensivo, ha la possibilità di far valere le sue qualità di uomo-assist, ma pure di stoccatore.


A ventisei anni, il fantasista aquilotto è al punto di svolta della sua carriera. 


La Serie C è un traguardo al quale ambisce, dopo averla appena annusata da giovanissimo con le maglie del Catania e del Rende.
Sperava di giocarla col Brindisi, ma così non è stato.
Ora, a distanza di dodici mesi esatti, sente che l’obiettivo è meno lontano ed è pronto a tutto pur di afferrarlo. La tecnica c’è. La testa sembra essere (ora) quella giusta. Il finale di stagione ci darà qualche elemento di valutazione in più.


Facciamo un grande in bocca al lupo, infine, a Francesco Antonelli, per il quale ieri abbiamo temuto il peggio dopo lo scontro aereo con un difensore dell’Anzio. 


Fortunatamente, il centrocampista romano, uscito dal campo in ambulanza e ricoverato all’Ospedale Civile di Latina, ha riportato solo alcune micro fratture al volto e, molto probabilmente, farà ritorno a Cava de’ Tirreni già nella giornata di oggi.


La speranza è di poterlo rivedere presto in campo. Con i nostri colori, ovviamente.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 29 aprile 2024 alle 11:05
Autore: La Redazione
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