«Il potere logora chi non ce l'ha» amava ripetere Giulio Andreotti, citando il politico francese Charles Maurice de Talleyrand-Périgord, per riflettere sulla natura del potere e sugli effetti che può avere sulle persone in generale, ma pure, in molti casi, per beffeggiare in maniera sarcastica ed ironica, gli avversari politici.


Usava il verbo logorare, ovvero deteriorarsi fino ad esaurire.


La metafora politica calza a pennello per descrivere lo stato dell’arte nel girone G di Serie D e, in particolare, alla nostra Cavese, capolista indiscussa dalla sesta giornata del girone di andata, dopo il successo conseguito sul campo del Gladiator.


Dal quel 15 ottobre ad oggi sono trascorsi quasi cinque mesi e venti turni di campionato. 
Gli Aquilotti hanno conquistato più punti di tutti (44), facendo meglio della Romana (38), del Cassino (36), dell’Ischia (34) e della Nocerina (33). Nonostante in tanti, lungo in percorso, ne abbiano più volte pronosticato/auspicato l’imminente crollo, Foggia e compagni sono rimasti sempre saldamente in testa alla graduatoria e con un margine che, a 9 giornate dalla fine del torneo, si presenta piuttosto robusto.


La prolungata permanenza in vetta non ha creato fin qui problemi di vertigini. 


Così come il ruolo di lepre non ha sottratto energie nervose e fisiche.


Coloro che stanno pagando il dazio, invece, sono gli inseguitori, che a turno si sono alternati alle spalle della capolista e stanno lentamente scontando lo sforzo compiuto nel tentativo di recuperare punti, superare ostacoli e competere costantemente al massimo livello.


Nessuno si è ancora realmente arreso.


È bene sottolinearlo.


La stessa Nocerina, oggi seconda a -11, protagonista di una splendida rimonta e fermata ieri dal fanalino di coda Boreale dopo una striscia di 7 vittorie consecutive, non si ritiene, aritmetica alla mano, tagliata fuori dai giochi.


Proprio per questo motivo, i tre punti conquistati con tanto sudore ieri contro l’Ostiamare sono oro colato.
Si sapeva dalla vigilia che la partita sarebbe stata complicata. 
Innanzitutto per il valore dell’avversario, arrivato al ‘Simonetta Lamberti’ con numeri importanti (miglior attacco del girone G e in serie positiva da 3 turni) e animato dal desiderio di conquistare un posto nella griglia play-off; e poi per il carico di tensione che, giocoforza, da qui alla fine caratterizzerà ogni confronto, per l’importanza della posta in palio e per l’avvicinarsi al traguardo finale.


Fosse entrato il rigore di Icardi, la gara di ieri sarebbe terminata in parità e nessuno avrebbe gridato allo scandalo. In fondo alla rete, invece, è finito solo il penalty di Urso: forte, preciso, imparabile.


Una sentenza. 


Sulla partita e, forse, anche sul campionato. 


Tra qualche settimana sapremo.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 04 marzo 2024 alle 11:30
Autore: La Redazione
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