Dopo aver conosciuto il pareggio e la vittoria, il 2025 della Cavese fa la conoscenza anche della sconfitta. Gli aquilotti sono andati ko nel derby contro l'Avellino giocato in un "Partenio" dove lo spettacolo è stato offerto più dalle tifoserie che dalle due squadre in campo con un colpo d'occhio importante, soprattutto nel settore ospiti dove c'è stata una vera e propria marea biancoblù, incessante e mai doma come sempre per tutta la partita.
Fatta questa premessa doverosa, l'esito del rettangolo verde lascia un grande amaro in bocca a Vincenzo Maiuri e i suoi ragazzi. Un primo tempo gestito bene e giocato in maniera propositiva con più opportunità per provare a fare male rispetto ad un Avellino ben contenuto, poco pungente negli ultimi 20 metri e soprattutto fischiato dai suoi tifosi all'uscita dal campo. Poi però, nei primi 5 minuti del secondo tempo la squadra è rimasta negli spogliatoi e subisce un doppio gancio in 60 secondi che manda all'aria il piano-partita e soprattutto costa almeno un punto che sarebbe stato prezioso. Un black-out difficile da spiegare: sulla prima rete, collettivo tutto responsabile per troppa sufficienza nella lettura della giocata sul calcio di punizione irpino; invece sul raddoppio, una serie di rimpalli ed il mancato intervento di Boffelli sull'assist non irresistibile di Panico hanno spalancato la porta al facile tap-in di Russo. Poi i correttivi tattici e il passaggio al 4-3-3, come a Cerignola, ha avuto gli effetti sperati con il sesto gol stagione di Peppe Fella a ridare speranza per un possibile finale d'assalto che però non c'è stato e al triplice fischio sorride un Avellino che non si è mai dimostrato superiore e ha avuto la meglio solo grazie a due episodi.
Venendo ai singoli, l'assenza di Pezzella lì in mezzo al campo si è sentita e non poco ma c'è da dire che si è visto un Konate in ripresa, soprattutto nel ruolo di regista, bravo ad aggredire Sounas facendo partire l'azione dell'1-2. Bene, ancora una volta, Marchisano sulla fascia: lui e Rizzo ne sono diventati padroni e chissà che questo non sia anche un segnale lanciato per il mercato sul discorso del possibile rientro anticipato di Maffei a Catania (magari proprio per favorire un passaggio all'Avellino o altrove). Lì davanti, Sorrentino non riesce a timbrare il cartellino per la terza volta di volta ma ci mette comunque lo zampino nella rete di Fella, dimostrando comunque un impatto che fa ben sperare in questo girone di ritorno. Per il resto, nulla in particolare da segnalare, se non il peso delle due ammonizioni recapitate a Piana e Fella da un Maccarini difficilmente da giudicare in termini di arbitraggio (cartellini dati quasi random e altre situazioni gestite in modo discutibile) e che costringeranno i due a saltare la già dura trasferta di Monopoli (dove mancherà ancora Pezzella).
La rabbia di Maiuri a fine partita deve rimanere impressa nella mente di tutti: il tecnico non le ha mandate a dire, non nascondendo nulla e dimostrando quanto rammarico abbia portato in dote nel perdere un derby in questo modo. Ma, allo stesso tempo, fa passare un messaggio importante: la Cavese ancora non è riuscita a fare quello step mentale che la fa essere una grande squadra in termini di concentrazione e attenzione in determinate partite: sin qui in stagione, il leitmotiv è più il rammarico per "ciò che poteva essere e non è stato" piuttosto che dover ammettere la superiorità e dare merito degli avversari di aver portato a casa l'intera posta in palio. Sia chiaro, non si tratta di essere presuntuosi nel parlare o altro ma è soltanto la realtà dei fatti. La rabbia del tecnico deve essere un messaggio da far recapitare a tutti: se si vuole fare un salto di qualità come squadra, bisogna fare qualcosa in più perché i mezzi a disposizione ci sono ma deve essere soprattutto di testa che bisogna fare un passo in avanti importante, soprattutto dal punto di vista degli approcci al match che sia il primo o il secondo tempo.
Testa che dovrà ora essere rivolta al Monopoli in una partita difficile sulla carta ma dove la Cavese, come al solito, proverà a tirare fuori una grande prestazione con la solita umiltà e voglia di stupire. In attesa anche di qualche sussulto dal mercato...
Autore: Nando Armenante / Twitter: @NandoArm8
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