Retroguardia con lode: la difesa incarna lo spirito di questa piazza

La fondamentale vittoria di Genzano non solo ha consolidato il primato degli aquilotti bensì anche la solidità del comparto difensivo dello scacchiere di Daniele Cinelli.

Le dieci rete subite potrebbero rappresentare numericamente quanto di buono dimostrato dalla retroguardia metelliana in questa, ormai, prima parte di Campionato. Seconda miglior difesa (dietro solo un sorprendente Cassino) e sei clean sheet disegnano perfettamente il lavoro quotidiano del gruppo sul rettangolo verde. Espandendo il discorso: dalla clamorosa debacle casalinga con il modesto Atletico Uri, il numero 1 blufoncè ha raccolto solo sei palloni dalla porta in dodici gare (considerando anche i due turni di Coppa Italia). 

A tali dati evidenti andrebbero affiancate le prestazioni a dir poco convincenti della linea: che sia un assetto a tre o a quattro, non manca mai l’attenzione, l’applicazione del reparto guidato da uno dei reduci dell’avventura dello scorso anno, Kevin Magri. Magistrale la prova del classe ‘95 durante l’ultimo impegno in terra laziale: senso di posizione, quantità e spirito di sacrificio al servizio dei propri compagni.

Gli interpreti variano partita dopo partita, così come il sistema di gioco ma l’atteggiamento resta sempre quello di una squadra compatta, ben consapevole dei propri mezzi. Discorso che riceve forte seguito nel momento in cui anche l’estremo difensore rappresenti una parte significativa della stabilità difensiva di questa Cavese. Difatti, la crescita esponenziale del giovane portiere blufoncè, nonostante qualche lieve sbavatura, non è solo un caso del maggior consolidamento dell’intero reparto. 

Dalle dichiarazioni del tecnico ciociaro al termine del match si può evincere proprio l’importanza dell’atteggiamento espresso dai pilastri aquilotti: “Il mio giudizio è ottimo, hanno fatto tutti una partita impeccabile, la difesa si è confrontata con un attacco incredibile”.

Diciannove incontri sino alla fine di questo Campionato, terminato ormai il primo giro di boa: tutti i presupposti vi sono, sulla scia dell’entusiasmo di questa striscia di risultati utili bisogna continuare a costruire, tassello dopo tassello, qualcosa di significativo con uno spogliatoio sempre più coeso a partire, proprio, dalle retrovie.