Cosa ricorda del match di Salerno, con 20mila spettatori e duemila nel settore ospiti?

«Fu un evento coinvolgente per entrambe le città: l’attesa, l’atmosfera, il settore ospiti pieno dopo vent’anni di distanza dal derby. Peccato che a quell’entusiasmo non corrispose una gara spettacolare: fu combattuta, ma poco bella. Se ne parlò per tutta la settimana e i tifosi metelliani vivevano quella sfida come un appuntamento storico. Oggi, con i divieti sugli spostamenti, si perde tanto: è una sconfitta per il calcio perché i giocatori non hanno più quella spinta extra che un pubblico caloroso sa dare. A Cava, però, il trasporto emotivo non manca: lo si avverte, e sui social è già iniziato lo sfottò. Mi aspetto comunque una partita intensa e tirata: la Salernitana lotta fino all’ultimo per il campionato, ma la Cavese non parte battuta, perché gioca bene».

Altri ricordi di quel derby del 2007, quando la Cavese sfiorò la B?

«In campo eravamo più solidi e collaudati, mentre la Salernitana attraversava un periodo complicato a livello societario e chiuse a metà classifica. Questo però non toglie che i granata avessero giocatori di livello. Noi, invece, avevamo idee chiare e un gioco ben definito: arrivammo terzi e sfiorammo l’impresa. Indimenticabile quella semifinale playoff col Foggia: una rimonta entusiasmante, poi la beffa all’ultimo secondo. Sembrava il preludio a una svolta per tanti di noi, e invece ci fermammo proprio sul più bello. Quel derby di Salerno, in realtà, fu la classica partita da 0-0: attesa per mesi, ma deludente sul piano tecnico. Ricordo bene un’occasione enorme del mio amico Italo Mattioli: per nostra fortuna sbagliò».

Come finirà Salernitana-Cavese?

«I derby sfuggono a ogni pronostico: è una partita da tripla».

Sezione: News / Data: Ven 03 ottobre 2025 alle 09:00 / Fonte: Tuttosalernitana.com
Autore: Ugo D'Amico / Twitter: @DAM_Ugo1996
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