É intervenuto a Cavese One to One, il calciatore danese Magnus Troest. Nel corso della trasmissione sono stati ripercorsi alcuni momenti importanti del numero 23 danese. 

Che bambino era Magnus ?


"Ho trascorso una bella infanzia, ero quello meno impegnativo per i miei genitori. Mi sono avvicinato tardi al calcio,  ho deciso a 12 anni di dedicarmi solamente al calcio, prima praticavo anche pallamano e atletica. 
Il primo coach che ho avuto era mia madre era molto attiva, sia nell'atletica e nel calcio, era molto brava con i bambini, ci faceva divertire tanto. Sono stati anni importanti, soprattutto per acquisire l'amore per il calcio".

Gli inizi e l'avvento di Parma

"Ho fatto due anni nel settore giovanile dell'Aston Villa e poi ho iniziato nel Midtjylland. La Lega Danese è molto importante, ma sottovalutata all'estero, gli allenatori non hanno paura di inserirti in campo se sei giovane, il Midtjylland ai tempi era una squadra molto giovane, si fanno più errori, ma sbagliando si impara. 
Nel 2008 arrivo a Parma, anno molto importante, bello da ricordare. A Parma ho dei ricordi bellissimi. Era il primo anno dove uscivo dalla Danimarca, non parlavo italiano, i primi sei mesi sono stati difficili, ma alla fine è stato un anno importante a livello di crescita. Non so neanche io perché non sono rimasto a
Parma dopo la vittoria del campionato. All'epoca ero in comproprietà con Parma e Genoa, sono successe alcune cose tra di loro e alle buste finii al Genoa, anche se avevo fatto un anno importante a Parma, sinceramente speravo di rimanere. Il rammarico è quello di non aver avuto la possibiità di debuttare in Serie A con il Parma".

Huelva, il ritorno a Bergamo e la famiglia

"In Spagna è stato un anno bello. É stato importante stare lì, sia per imparare un altro calcio e per imparare la lingua. Sono ritornato l'anno successivo in Serie B con l'Atalanta e vincemmo anche lì il campionato. All'Atalanta ero in prestito dal Genoa, era una situazione diversa dal Parma. Un altro anno a Bergamo sarebbe stato perfetto, se non sbaglio, era il primo di Percassi a Bergamo, società seria che stava già iniziando la programmazione. Vincere il campionato è una sensazione inspiegabile, sensazioni importanti, lavori duramente per arrivare a questo tipo di emozioni. Non ci sono parole per quando si vince un campionato, ti rimangono dentro saranno per sempre posti importanti. La famiglia per me è la cosa più importante. Non pensi più a te stesso, ma pensi soprattutto a loro. Mangio bene, riposo bene. Faccio tante cose per restare in forma. Ho avuto anche la fortuna di avere un fisico che mi fa lavorare tanto e soprattutto la mente. A Novara nasce mia figlia Isabella che ha dato una svolta importante nella mia vita. Come ho detto prima devi pensare prima alla famiglia che a te stesso". 

La Nazionale, Castellammare, Salerno e la Cavese..


"Il rimpianto più grande è quello di non aver debuttato in Nazionale maggiore. Ho l'idea che la conseguenza era anche quella di non aver giocato in Serie A, poi in Danimarca abbiamo avuto sempre difensori forti. Da giovane mi ispiravo a Martin Laursen, che ha giocato nel Milan e nell'Aston Villa, parlava tanto con noi giovani, era una persona semplice, tecnicamente non era il più bravo ma dava sempre il 100%.  
A Castellammare ho tanti bei ricordi, ho un bel ricordo anche del direttore Filippi. Appena arrivato, nel traffico di Castellammare, sento qualcuno battere sul finestrino mi giro e sul motorino c'era il direttore Filippi. Sono stato bene, anche con la mia famiglia, non mi andava di andare via, ormai abito a Salerno, sto bene li. Mia moglie non vuole più spostarsi, ormai è la nostra base"


"Si, è vero lo scorso anno non sono sceso in campo. Ho avuto tante richieste in C e in D, non volevo spostarmi solo per un anno, ho sbagliato anche alcune scelte. Ho avuto anche dei problemi familiari a fine anno, alla fine è stato un bene stare fermo. Io ero quasi pronto a smettere sinceramente. Ho pensato ma alla mia età chi mi chiama?Invece, sono arrivate 3-4 chiamate tra cui la Cavese, non ho avuto dubbi su chi scegliere anche se sono venuto in prova.  Lo scorso anno ho lavorato di più degli scorsi anni, mi piace lavorare, mi piace arrivare al limite. 
Il prof ci fa lavorare abbastanza, abbiamo lavorato tantissimi, stiamo andando forti e speriamo che in questo fine campionato si possano vedere i risultati. Secondo me c'è un gruppo sano, forte con dei ragazzi che lavorano tanto. Abbiamo avuto delle difficoltà all'inizio ma perché era un gruppo nuovo, capiamo l'importanza di dover vincere il campionato, impossibile non sentirla questa sensazione"

Uri e l'amicizia con Buschiazzo.... 


"Il momento più difficile è stato all'inizio, eravamo una squadra nuova. Abbiamo iniziato così così e dopo l'Uri si sentivano le difficoltà, la' la squadra si è unita e grazie ai risultati abbiamo rialzato la china. É sempre piacere fare gol, ma dobbiamo pensare alla squadra. Il gol che mi ha fatto esultare di più è quello con la Boreale, soprattutto perché era il primo sotto la Curva, era un match da vincere per forza, avevamo preso il gol del 1-1, poi abbiamo rischiato di prendere il 2-1, fu un gol liberatorio. 
Ho stretto grande amicizia con Buschiazzo. É un rapporto bello, ma strano siamo opposti come persone, siamo compagni di stanza. Ti dico la verità: ci siamo trovati bene fin da subito, lui esuberante e io riservato, magari proprio per quello che ci troviamo così bene. Ci troviamo bene dietro, speriamo di continuare fino alla fine così, l'importante è che andiamo d'accordo e ci vogliamo bene. 
Boffelli fino ad oggi ha fatto un grande campionato, era importante andargli a parlare dopo il derby. Ci tenevo a festeggiare prima con lui che poi con gli altri. L'importante che dopo l'errore si rimane dentro la gara. 
Domenica si soffrirà tanto. Si soffre più in tribuna che in campo, sono sicuro però che i miei compagni non faranno mancare la mia mancanza e speriamo che riescano a portare a casa i tre punti"

Messaggio alla tifoseria...


"Il messaggio è quello di sostenerci sempre. Continuate a sostenerci sempre che è importantissimo, ci sarà da soffrire e teniamo duro". 

Sezione: News / Data: Gio 25 gennaio 2024 alle 16:52
Autore: La Redazione
vedi letture
Print