In esclusiva Matteo Cardia, collega giornalista del quotidiano centotrentuno.com, intervenuto ai nostri microfoni in vista della sfida al vertice di domenica 26 novembre, Cavese-COS Sarrabus, il big match valevole per la tredicesima giornata del Girone G.

La Cavese ospiterà la seconda della classe contro tutti i pronostici di inizio Campionato: quali sono, al momento, gli obiettivi del club sardo? Si cercherà di mantenere il profilo basso nonostante lo sprint iniziale?

«Per la squadra è fondamentale godersi il momento: l'obiettivo primario resta la salvezza, questi punti pesanti del girone d'andata potrebbero aiutare il gruppo durante l'eventuale periodo difficoltoso che potrà arrivare. Al tempo stesso, la COS Sarrabus proverà in tutti i modi a giocarsi il big match con la Cavese: un percorso netto, dieci risultati utili consecutivi, nulla è casuale come testimoniato dal dato della squadra più prolifica dell'intero Campionato. Inoltre, nelle ultime quattro sfide non ha subito alcuna rete, ossia l'aspetto migliore degli ultimi impegni nonostante la macchina da gol abbia subito un lieve decremento. In linea generale, vi è la voglia di continuare lungo tale filone, la rosa è convinta di quanto detto anche perché le qualità non mancano».

Qual è il reale segreto del superbo percorso della prossima avversaria degli aquilotti? 

«L'unione di intenti è l'arma principale, la chiave di tutto. Una squadra che ha avuto innesti significativi quest'estate, composta al contempo dal nucleo di calciatori autoctoni. L'arrivo di Aloia dall'Atletico Uri, Loi e Bonu dall'Arzachena, tutti ragazzi che hanno deciso di sposare la causa della COS. Vi è comunque il blocco agli ordini del tecnico Francesco Loi: i vari Demontis, il capitano Sergio Nurchi. In estate è stata svolta la seguente operazione: la ricerca di giovani interessanti, profili come Piras, Scarafoni, Tommasino (il portiere). Secondo me la forza del gruppo è l'aspetto più caratterizzante, oltre la tanta qualità soprattutto a centrocampo aiutando in tal modo la fase offensiva per dei finalizzatori così rilevanti per la categoria».

Quale, invece, potrebbe essere il punto debole?

«Si tratta di una squadra che soffre molto sulle palle inattive, chiaramente il fattore di avere una delle peggiori difese del Girone è dovuto all'impronta propositiva. Quello che, nelle passate settimane, si leggeva nei tanti risultati pirotecnici era proprio l'input principale: fare gol consapevoli di poter subire. Ci si può divertire anche facendo una sola rete in più rispetto alle avversarie».

Dal punto di vista tattico... cosa aspettarsi dalla gara di domenica? Vi sarà una squadra più corta o mister Loi manterrà un assetto votato ad aggredire?

«Secondo il mio pensiero, si cercherà di mantenere l'idea tenuta in queste ultime uscite, difatti la COS è arrivata al secondo posto proprio per questo. Comprensibilmente vi saranno degli accorgimenti poiché la Cavese è una squadra di grandissima qualità, l'ha dimostrato anche nell'ultima giornata e soprattutto con il carattere resiliente, non era facile vincere la gara di Budoni. L'allenatore proverà a studiare qualcosina. Non credo che la difesa (a quattro), soprattutto i centrali, venga rimodellata, in attacco invece potrebbe cambiare qualcosa rispetto all'ultimo impegno. Bisognerà capire le varie scelte tra centrocampo e attacco e se mister Loi proverà a passare a tre in fase offensiva oppure resterà sul 4-4-2 in cui calciatori come Demontis, Ladu e Piredda possano tenere licenza di offendere».

Sezione: News / Data: Mer 22 novembre 2023 alle 14:15
Autore: Vincenzo Pio Di Mauro
vedi letture
Print