Questo per la Cavese è un momento importante perché, grazie a un lavoro molto profondo fatto anche dall’amministrazione, si è arrivati a questo risultato. La convenzione, che permette alla Cavese di avere lo stadio per questi primi 5 anni, la vedo come un punto di partenza e non di arrivo. Quando, con i miei soci, ho deciso di intraprendere questa avventura, è stata evidente la necessità di ripartire da un’organizzazione e da un progetto infrastrutturale. Il nostro stadio ha una storia molto importante, ma anche problematiche derivanti dal passare del tempo. Questi 5 anni ci permettono di pianificare, di definire un progetto che ci consenta di avere la nostra casa. Che sia totalmente nuova o un rifacimento della casa nella quale la Cavese attualmente gioca, lo vedremo sulla base di quelle che saranno le condizioni e il progetto che vorremo mettere in piedi. La Cavese deve avere un futuro sostenibile, ciò vuol dire poter programmare, avere le infrastrutture anche per le giovanili. Sicuramente partiremo con qualche immediato intervento di ammodernamento del ‘Simonetta Lamberti’, abbiamo qualcosa in mente e nei prossimi mesi saremo più precisi. Dopo il mio primo anno di presidenza, siamo ripartiti con maggiore entusiasmo e determinazione perché i nostri obiettivi sono chiari. Oltre a primeggiare in campionato, il nostro obiettivo è dotare la Cavese di un futuro stabile. 

Per quanto riguarda lo stadio, tra cinque anni dovremo avere un progetto definito, dovremo avere tutti i passaggi che la legge richiede e iniziato i lavori di ristrutturazione o di realizzazione di un nuovo stadio. Non ne faccio soltanto un tema di ricavi, ma anche di appartenenza. Reti? Noi vogliamo sin da subito aprire un tavolo tecnico con gli enti preposti. Quando la squadra si allena, varie volte mi sono seduto nei distinti o in curva per rendermi conto della visuale. Sicuramente è un qualcosa che non fa bene a chi va allo stadio, perché nessuno vuole assistere alla partita con le reti davanti. Il tema del rafforzamento della videosorveglianza rappresenta il primo passaggio, perché quando chiedi qualcosa devi essere nella posizione di poterlo fare. Noi da subito vogliamo investire sul ‘Lamberti’ perché crediamo che investimenti mirati possano migliorare la qualità della vita dei tifosi quando vengono allo stadio. Fare calcio costa, noi quello che vogliamo cercare di fare è rendere più efficiente possibile una voce che in questo momento è soltanto di costi. Ogni partita in casa ci costa 10mila euro e non parlo della Coppa Italia, dove la perdita è secca perché le spese sono alte e c’è poco pubblico. Sintetico? È una valutazione che stiamo facendo. È un tipo di investimento che a noi interessa, bisogna capire la fattibilità e le tempistiche. Nel medio-lungo termine può essere un investimento che paga perché permetterebbe alla squadra di allenarsi senza rovinare il manto erboso. 

Abbiamo già un’idea di quello che vorremo fare come primi interventi, come interrare le panchine. Pista di atletica? Il primo passo è capire il progetto definitivo del ‘Simonetta Lamberti’. Eliminare la pista di atletica significherebbe trovare un altro posto dove praticare l’atletica. Il nostro nuovo stadio sarà senza pista, ma al momento non riteniamo di poter intervenire da questo punto di vista senza avere ben in mente il progetto definitivo. Aumento della capienza? Ci sono settori dello stadio totalmente inagibili. Sarei il primo a voler ampliare la capienza del ‘Simonetta Lamberti’, ma riteniamo che l’attuale capienza ci permette di avere autorizzazioni semplificate. Ora dobbiamo essere molto concreti, vincere le partite, coinvolgere i tifosi con delle iniziative e lo stiamo facendo. Dobbiamo continuare a lavorare come stiamo facendo, speriamo che i risultati sportivi seguano la nostra voglia di fare le cose in maniera strutturata e speriamo che i tifosi ci sostengano”. 

Sezione: News / Data: Sab 25 novembre 2023 alle 10:58
Autore: Ugo D'Amico / Twitter: @DAM_Ugo1996
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