Questa partita è un'occasione sprecata in tutti i sensi. Un primo tempo difficile, forse il peggiore della sua gestione fin ora. Poi un grande avvio di ripresa e un vantaggio di 3-1, ma due gol subiti in pochi minuti hanno compromesso tutto. Che spiegazione si è dato e ritiene che questa sia un'occasione sprecata?

«Sono d'accordo, assolutamente giustissimo. La spiegazione è che se vogliamo ambire a qualcosa di più importante della salvezza, abbiamo dimostrato di non poterlo fare. Non c'è altra spiegazione. Abbiamo sprecato un'enorme occasione, sia per la società che per i giocatori. Io sono il primo responsabile: evidentemente non sono la persona giusta per puntare a qualcosa di più della semplice salvezza. Se una squadra vuole vincere, a 3-1 la partita la porta a casa. Se non lo fai, il problema è dell'allenatore. Quindi andiamo avanti così, cercando almeno di raggiungere l'obiettivo minimo che ancora non abbiamo centrato».

Mister, per cosa è principalmente arrabbiato?

«Io oggi sono nero, incazzato nero con me stesso e con la squadra. Sapevamo che questa partita era uno spartiacque. Dopo il 3-1 avremmo dovuto controllarla, invece ci siamo fatti raggiungere. Io mi assumo la responsabilità totale».

Pensa che il Messina sia stato sottovalutato nel primo tempo?

«No, assolutamente. Se guardate la rosa del Messina, vi rendete conto del valore della squadra. Il nostro primo tempo è stato insipido, non da Cavese, e questo è fastidioso. Nel secondo tempo siamo riusciti a portarci sul 3-1, ma una squadra con ambizioni non può prendere quei gol in quel modo. Ancora una volta, se siamo in questa situazione, significa che io, in primis, non sono l'allenatore giusto per puntare a qualcosa di più di una salvezza».

La prossima partita sarà a Foggia fra quattro giorni. Bisogna lavorare sulle energie nervose?

«Ma quali energie nervose?! Bisogna lavorare sulla mentalità, sulla voglia di avere un ruolo importante in questo campionato. Se qualcuno si accontenta, meglio che resti a casa. Non possiamo sprecare vittorie come questa. Abbiamo ribaltato la partita in 12-13 minuti e poi l'abbiamo buttata via. Questo significa che c'è un problema di mentalità, a partire dall'allenatore. Dobbiamo andare a Foggia con una mentalità diversa, ritrovando l'equilibrio giusto. Una squadra gioca per come pensa e non pensa per come gioca. La qualità del pensiero determina la forza di una squadra».

Oggi la Cavese ha dato l'impressione di poter dominare per un quarto d'ora, salvo poi fermarsi. Dopo il 3-1, con l'ingresso di Fella e l'uscita di un centrocampista, la squadra è sembrata troppo sbilanciata. Condivide questa analisi?

«No, non sono d'accordo. Fella è entrato sullo 0-1 e abbiamo ribaltato fino al 3-1. Ha qualità di pensiero, corsa, non molla mai. Le coperture le ha fatte, e sui gol subiti lui non c'entra nulla. Il problema non è stato un cambio, ma un atteggiamento generale che non possiamo permetterci di avere».

Sezione: News / Data: Gio 13 marzo 2025 alle 13:42
Autore: Heather Vittoria Stuart Harrison
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