Francesco Felleca ha parlato ai microfoni della società, una lunga ed intensa intervista sui profili social della Cavese. Vari argomenti trattati: dalle sue prime esperienze allo spareggio col Brindisi.
I primi passi col pallone tra i piedi del calciatore napoletano: «Un vero e proprio sogno intraprendere quella strada, la mia era una passione verace. Tornavo dagli allenamenti sempre col sorriso, vorrei sottolineare la spontaneità e il divertimento di quei momenti. Sono stato due anni tra le fila del vivaio del Napoli, però a causa del mio fisico esile non venni confermato. Questo aspetto divenne col tempo il mio punto di forza, uno stimolo per migliorarmi costantemente. Volevo dimostrare qualcosa a me stesso, non agli altri».
Dall'Aversa al Catania, i ricordi di Felleca con i suoi primi club: «Arriva in prestito al Catania da under, trovai una situazione alquanto complessa considerando i dodici punti di penalizzazione, tra le varie problematiche decisero di puntare su altri elementi per tale ragione ebbi pochissimo spazio. Quell'esperienza mi ha fatto crescere tanto dal punto di vista individuale, ricordo come compagno di squadra Pessina, ora nel giro della Nazionale».
Il ritorno all'Aversa, prima della grande chiamata...quella proprio della Cavese: «Il giorno che arrivai a Cava capii cosa significasse indossare tale casacca; al secondo allenamento si presentarono cinquecento persone al campo, arrivarono lì per incitarci. Al termine della finale play-off col Rende (stagione 2016-17), i dirigenti della squadra calabrese mi chiamarono subito per farmi firmare con loro e disputare il Campionato di Lega Pro. Lì, però, non mi presero in considerazione forse poiché troppo acerbo».
Dalla Serie C all'Eccellenza, un periodo non semplice sino all'esperienza in quel di Ghivizzano, club in cui espresse le sue qualità: «Per un momento pensai di mollare, riflettei a lungo e decisi di riprendere in mano la mia carriera e dunque tornai a spingere di nuovo: 15 gol in 33 partite, questo il mio bottino».
L'approdo alla Casertana e il conseguente salto di mentalità: «Caserta mi ha fatto crescere notevolmente. Da quel momento in poi iniziai a dare valore ai dettagli, dagli allenamenti alla vita quotidiana. Passai al Seregno grazie alla chiamata del mio ex Direttore, Luca Pacitto: avevano l'obiettivo di vincere e tornare in Lega Pro».
L'ultima avventura prima del ritorno nella Valle Metelliana...col Brindisi: «Il segreto del nostro trionfo fu la caparbietà, la resilienza. Il nostro capitano si presentò, una volta, con una pagina di giornale in cui vi era il trionfo di una squadra che vinse il Campionato partendo da uno svantaggio di quindici punti a due mesi dalla chiusura del girone di ritorno. Avevamo tante difficoltà, anche dal punto di vista societario, tali problemi ci aiutarono a compattarci ancora di più, restando uniti partita per partita. Non avrei mai immaginato di indossare proprio la maglia della Cavese dopo lo spareggio. La firma a meno di ventiquattro ore dalla chiamata, non ho esitato».
L'avvio difficile, il digiuno da gol, l'attaccante si è raccontato a cuore aperto: «Nell'ultimo periodo ho sofferto tanto dal punto di vista emotivo poiché considerando la trattativa che è stata fatta, mi sento in dovere di ripagare la fiducia. In questi momenti, però, bisogna mantenere la calma senza perdere il proprio equilibrio. Sono rimasto concentrato grazie anche al mister che giorno dopo giorno era al mio fianco, pronto a sostenermi».
Il rapporto con Ciro Foggia, la vicinanza del classe '98 al capitano in questo periodo difficile a causa delle due espulsioni consecutive: «Durante la sua intera carriera, non è mai successo una cosa del genere. Da vero capitano rappresenta la città, si è fatto prendere un po' dalla foga. Nel derby con la Nocerina, a mio avviso, il direttore di gara poteva estrarre il doppio giallo».
Il punto sui prossimi impegni: «La Coppa è importante per le rotazioni di squadra poiché siamo tutti fondamentali per questa squadra. A Budoni sarà una gara complicata, siamo consapevoli. Non dovremmo sottovalutare i nostri avversari».
La chiosa di Felleca: «I tifosi dovranno starci accanto per il prosieguo della stagione, soprattutto nei momenti di difficoltà così come hanno già fatto al momento delle due sconfitte in Campionato. Ci hanno fatto capire il loro pensiero positivo nei nostri confronti trasmettendoci tutta la loro passione. Insieme faremo cose importanti».
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