"La Cavese non perde contro il Potenza", se me l'avessero detto dopo il 2-0 di Petrungaro alla mezz'ora del primo tempo, avrei dato del pazzo o del folle. Non perché sono un pessimista, ma più perché, guardando i numeri, i ragazzi di Maiuri in questa stagione non erano mai riusciti a recuperare una partita da situazione di doppio svantaggio.
Appunto, erano. Era accaduto contro il Cerignola (finita poi 3-1), il Benevento (gol di Saio non bastò per riprenderla) e il Monopoli (vedi Cerignola): al "Viviani" invece gli aquilotti ribaltano la statistica negativa e portano a casa un punto fondamentale per morale e per la striscia di risultati utili di fila, che sale a 4 con 8 punti conquistati (2 pareggi e 2 vittorie). E allora questo già basterebbe per dire che la Cavese ha fatto una prova importante dal punto di vista della maturità, ma a me va di 'esagerare', provando ad andare oltre la semplice e fredda statistica in termini numerici. La prova di maturità di Fella e compagni parte in primis dalla forte reazione avuta dopo il secondo schiaffo dopo 30 minuti in cui il Potenza era riuscito, con 3 tiri, a fare due reti, più per demerito propri che meriti altrui (come nel più delle volte accaduto in passato). Poi una combinazione Pezzella-Verde-Fella con staffilata all'incrocio del 10 è stata la scossa decisiva per la partita con la Cavese che, in lunga parte tra primo e secondo tempo, si è fatta preferire molto di più ad un Potenza traballante difensivamente e poco pungente in avanti.
La prova di maturità parte anche dalle scelte fatte ed il coraggio dello staff di Maiuri (su input, chiaramente, del tecnico) di cambiare 4 titolarissimi rispetto alla Casertana, di andare all-in ad inizio ripresa con il 3-4-3 e l'innesto di Chiricò e, soprattutto, di chiudere con metà squadra 'under' la partita, ben 6 (Boffelli, Marchisano, Evangelisti, Saio, Rossi e Vigliotti), forse un record per la categoria. Poi si va sui singoli: su tutti, spicca la prestazione di Verde, calciatore che ha abbinato qualità e tanto lavoro sporco per la squadra, dando un contributo fondamentale alla causa, con anche la sponda per il 2-1 di Fella. Tradotto: i suoi 62 minuti hanno racchiuso ciò che è mancato là davanti alla Cavese e che Diop e Vigliotti (che è un 2005, non dimentichiamolo) non hanno saputo offrire quando ce n'era bisogno. Da menzionare anche Rossi, un classe 2005 ai primi minuti assoluti con la Cavese ma fatti di grande voglia, corsa e anche un gol sfiorato dopo un avvio a rilento. Aggiungiamo, tra gli altri, anche l'impatto di Chiricò e Sannipoli dalla panchina, linfa vitale per il secondo tempo per la Cavese e utili, in un modo e nell'altro, a contribuire al pareggio finale. Insomma, sono tante le note positive che provengono dal "Viviani" e che fanno ben sperare in vista del finale di campionato.
Un capitolo a parte lo merita sicuramente Peppe Fella. Maglia numero 10 e fascia di capitano al braccio (in assenza di Piana) per l'ex Latina e Palermo: se nelle ultime partite si era distinto per sacrificio e speso per la causa, da Potenza ritorna con una doppietta pesantissima (l'ultima risaliva a quasi 6 anni fa), con un mix di talento, qualità e freddezza da killer instinct che tradotti hanno portato ad un gol dai 30 metri da applausi ed un rigore semplicemente perfetto (ah, a proposito, dopo 30 giornate abbiamo scoperto chi è il rigorista della squadra). 8 reti in campionato per lui, miglior realizzatore della squadra: un giusto premio per un calciatore che non ha mai tirato indietro la gamba, magari poco convincente in alcuni momenti della stagione per incisività in zona gol ma che ha trovato - sotto certi aspetti - sempre gol pesanti per determinare l'esito finale dell'incontro. Il fatto che sia rimasto per tutta la partita in campo non è casuale: la Cavese ha bisogno di un leader e di un trascinatore nei momenti cruciali della partita (che sia da seconda punta o da mezz'ala) e lui risponde presente e lo fa alla grande. Appartenenza è il termine che più si avvicina per descrivere il 10 aquilotto.
Superata la prova di maturità, per la Cavese gli esami non finiscono mai. Maiuri, alla vigilia del match, aveva parlato di sentirsi "con l'acqua alla gola" piuttosto che soddisfatti e accontentati per la situazione (tra campo ed entra) in cui si sta attualmente. E la partita con il Messina di mercoledì alle 18:30 rappresenta la grande occasione per provare a mettere un'ipoteca sulla salvezza con un numero importante di partite ancora da giocare (magari per poi pensare a qualcosa in più). Ma prima c'è da abbattere l'ostacolo siciliano, distante 19 punti dalla truppa blufoncè ed in piena crisi societaria. Sarà fondamentale fare risultato davanti al proprio pubblico per garantirsi - non ancora ufficialmente - la permanenza in categoria. Pochi giorni di tempo per preparare la sfida ma il morale è alto e sicuramente la squadra non vedrà l'ora di rituffarsi in campo per cercare di portare a casa una vittoria fondamentale per l'obiettivo dichiarato da inizio stagione.
Autore: Nando Armenante / Twitter: @NandoArm8
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