Il cammino del mese di Novembre per la Cavese inizia nel modo migliore possibile: vincendo, convincendo e strappando applausi a scena aperta, tra singoli e collettivo. E così, con il quarto risultato utile consecutivo (tre vittorie e un pareggio), Fabio Prosperi ha probabilmente dissolto definitivamente tutte le nubi attorno a sé con il grosso passo in avanti in questa seconda metà di inizio stagione. 

I numeri parlano chiaro: 2 punti nelle prime 6 giornate con 3 gol fatti e 10 subiti (ultimo posto in classifica), 13 nelle ultime 7 con 13 gol segnati e 6 subiti (11° posto, momentaneo). Un cambio di passo netto ed evidente da parte della squadra, cresciuta in condizione e nell'affiatamento, grazie anche all'intuizione dello stesso allenatore di individuare in Orlando la chiave per dare equilibrio al centrocampo, posizionato nell'atipica posizione di mezz'ala con compito di rifinitura per gli attaccanti. E senza l'ex Foggia, l'interrogativo della partita contro il Potenza era proprio su chi avrebbe potuto prendere il suo posto in quella posizione nello scacchiere tattico. Dubbio che forse tutti potevamo avere tranne lo stesso Prosperi che, senza indugio, ha piazzato Adama Diarrassouba con Awua e Munari lì in mezzo ed è proprio con quella mossa ad aver dato lo scacco matto al Potenza, già dal fischio d'inizio del signor Bozzetto di Bergamo. 

L'ivoriano ha offerto una prestazione che andrebbe fatta vedere e rivedere per completezza e varietà: pressing, corsa, dribbling, assist (per il rigore conquistato da Fusco), falli conquistati a ripetizione (con 2 ammonizioni per gli avversari) e, soprattutto, una fase di non possesso da lasciare a bocca aperta con recuperi in serie nell'arco dell'intera partita. Il tutto reso anche più facile da un Awua in versione professore di cattedra che ha spiegato il mestiere del centrocampista ai dirimpettai avversari (e non solo), creando una vera e propria diga sotto la pioggia del "Lamberti".

Andrebbero menzionati singolarmente ogni calciatore, mi limito però solo ad aggiungere una postilla su Gerardo Fusco: un opportunista, quello che forse è mancato alla Cavese lo scorso anno. Seppur sia un 2005, ha l'atteggiamento di un veterano e lo dimostra nel momento in cui è l'unico a crederci su quel campanile che vale l'1-0 di schiena (chi l'ha detto che i gol devono essere belli esteticamente?) e nel modo di attaccare la profondità, facendosi atterrare da Alastra in occasione del penalty di Sorrentino che ha chiuso i conti. È al quanto probabile che il figlio d'arte abbia ufficialmente scalato le gerarchie (se così vogliamo chiamarle) e sia destinato a prendersi definitivamente la maglia da titolare. 

Adesso però bisogna frenare gli entusiasmi: qualche giorno per archiviare questo bel 3-0 ai danni del Potenza (a proposito, dispiace per gli ex De Giorgio e Alfano) e ripartire immediatamente con il focus sul posticipo contro il Foggia di lunedì prossimo, altro banco di prova importante per Prosperi e i suoi ragazzi. La classifica ora sorride, rispetto all'inizio (vedi numeri decantati precedentemente), ma è un campionato molto aperto e livellato con poche squadre in pochi punti. Intanto guardiamo il prosieguo turno di campionato nel weekend seduti comodi dal divano e con la consapevolezza di avere una squadra che può veramente giocarsela contro chiunque in questo girone C.

Ps. Una piccola parentesi sull'anniversario di 43 anni fa a San Siro. Come giustamente segnalato da qualcuno sui social, sono andati in rete il 7 (Sorrentino) e l'82 (Fusco). A questi due, mi permetto personalmente di aggiungere l'11 (Diarrassouba) come miglior calciatore per prestazione offerta. 7-11-82, sarà sicuramente un caso. Forse.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 08 novembre 2025 alle 09:40
Autore: Nando Armenante / Twitter: @NandoArm8
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